Il 24 gennaio 1920 all’ospedale della Carità di Parigi Amedeo Modigliani muore, all’età di 36 anni, di meningite tubercolare.
A cento anni dalla sua tragica scomparsa il Comune di Livorno gli rende omaggio con l’esposizione Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre. che ha l’obiettivo di far tornare “idealmente” Dedo nella sua città natale insieme ai suoi “amici” artisti parigini con i quali aveva contribuito a rivoluzionare il corso della pittura occidentale.

Il giorno della sua morte (24 gennaio 1920) Parigi e il mondo intero perdono uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Nei quartieri di Montparnasse e di Montmartre, Modigliani aveva stretto amicizia con Guillaume Apollinaire, Chaïm Soutine, Paul Guillaume, Blaise Cendrars, Andrè Derain e Maurice Utrillo ed era da tutti ammirato per la sua cultura, il suo fascino e il suo carisma. Egli incantava per il suo talento geniale e l’approccio intransigente all’arte, per la sua bellezza e per la sua passionalità mediterranea. La sua vita era però anche prigioniera dell’alcol e delle droghe, Modigliani non si risparmiava e sfidava ogni giorno la morte cercando nell’arte una via di fuga al suo tragico destino.
Nonostante la vita “sopra le righe”, le tanti amanti, tra le quali le poetesse Anna Akhmatova e Beatrice Hastings, la sua energia e giovinezza, Modigliani non può sfuggire alla morte. Una tragedia che provocò forte turbamento nell’intera avanguardia parigina. E se tutto ciò non bastasse, anche la sua giovane compagna, Jeanne Hébuterne, artista di talento che tutti adoravano, decide di accompagnarlo nella morte, nonostante aspettasse il secondo figlio da Amedeo. Con una conseguenza immediata: la nascita di una leggenda che trasformerà Modigliani in un personaggio leggendario, in una emanazione evanescente e scandalosa di un mondo bohémien, che nei suoi ritratti e nei suoi nudi riconoscerà il senso della propria estrema vitalità mista a tedio e profonda fatale malinconia.
L’esposizione, l’unica in Italia che presenta le opere autentiche di Amedeo Modigliani, èorganizzata dal Comune di Livorno insieme all’Istituto Restellini di Parigi con la partecipazione della Fondazione Livorno. E’ curata da Marc Restellini con il coordinamento di Sergio Risaliti ed offre al pubblico l’occasione di ammirare 10 dipinti e 16 disegni di Modigliani raramente esposti al pubblico.
Insieme alle opere di Modigliani sono esposti, inoltre, un centinaio di altri capolavori, opere rappresentative della grande École de Paris. Tra queste si potranno ammirare i dipinti di Chaïm Soutine come L’Escalier rouge à Cagnes, La Folle, L’Homme au chapeau e Autoportrait au rideau, eseguite dal 1917 al 1920, che ben rappresentano la poetica dell’artista e la sua maniera di rappresentare la realtà in modo atemporale e come espressione di tragedia interiore. Opere di Maurice Utrillo come Place de l’église à Montmagny, Rue Marcadet à Paris, Paysage de Corse, dipinti dove gli spazi sono sereni e dove tutto è calmo e silenzioso, dove nulla traspare dei suoi soggiorni negli ospedali psichiatrici per tentati suicidi legati alla dipendenza dall’alcol; opere di Suzanne Valadon come le Trois nus à la campagne, con donne nude in aperta campagna e così via.
A Livorno quindi, un evento speciale. Qui Amedeo si era formato artisticamente studiando i macchiaioli, qui si era ammalato per la prima volta gravemente ed era riuscito miracolosamente a guarire fino alla partenza per Parigi, centro nevralgico della scena e del mercato artistico, dove ebbe modo di esprimere il suo straordinario talento. Ma a Livorno Modigliani restò sempre legato, tanto da tornarci più volte nel corso della sua breve vita. Il 24 Gennaio, giorno della sua morte, la città Toscana celebra l’artista con una serie di eventi: spettacoli teatrali, illuminazioni scenografiche, proiezioni di film, visite guidate alla casa natale e letture. La mostra, è aperta come ogni week-end, dalle 10 alle 23. Potete trovare tutte le informazioni sul sito della mostra: www.mostramodigliani.livorno.it