Abbiamo trascorso una giornata a Firenze insieme alle ragazze dell’associazione ArteMide, un gruppo di guide turistiche che organizza visite alla scoperta dei luoghi più o meno conosciuti della città.
Firenze si sa, è una città nota per la sua arte e la sua storia: chi non conosce il David di Michelangelo che da secoli controlla, sotto il suo attento sguardo, chiunque passi per Piazza Signoria; o la Venere del Botticelli che incurante degli sguardi altrui si erge fiera e nuda su una conchiglia; o chi non ha mai sentito parlare dei Medici, famiglia che per tre secoli ha governato la città diventando così non solo la principale famiglia nella storia fiorentina, ma anche una delle più importanti nel panorama italiano e internazionale, tanto da guadagnarsi, al giorno d’oggi, un’intera fiction dedicata!
Durante la nostra visita, le guide specializzate dell’associazione ArteMide ci hanno portato alla scoperta di questi tesori e non solo.. già, perché ai classici itinerari come la Galleria degli Uffizi, la Galleria dell’Accademia e così via sono unite proposte alternative volte a riscoprire le infinite bellezze e curiosità che Firenze custodisce.
Un percorso sicuramente esclusivo e non di facile accesso è quello sulle Terrazze del Duomo, che a oltre 30 metri di altezza si articola sui lati esterni della Cattedrale, passando anche da un affaccio interno alla chiesa (in controffacciata), permettendo di godere non solo del panorama esterno ma anche di vedere l’interno del Duomo da una prospettiva insolita e irripetibile! Da lassù è anche più facile rendersi conto delle dimensioni maestose della struttura: infatti Santa Maria del Fiore quando fu costruita da Arnolfo di Cambio a partire dal lontano 1296, era la chiesa più grande che si fosse mai vista, e ancora oggi, stando ad alcune classifiche, risulterebbe la quarta chiesa più grande al mondo. Ciò significa quindi che in oltre 700 anni di storia solo altri tre monumenti religiosi sono stati realizzati maggiori di questa, non è incredibile? Ciò si deve al fatto che in quel periodo Firenze era all’apice della propria ricchezza (aveva coniato da qualche decina d’anni il fiorino d’oro che contribuì notevolmente ad incrementare il benessere di mercanti e banchieri fiorentini), per questo aveva bisogno di una chiesa che fosse esattamente lo specchio di questa grandezza e potenza!

Una volta quindi percorsa la navata centrale del Duomo per poter ammirare i principali capolavori custoditi come i due condottieri dipinti di Paolo Uccello e Andrea del Castagno, gli affreschi meravigliosi della cupola, un orologio un po’ strano, vecchio 600 anni ma ancora perfettamente funzionante, abbiamo iniziato la nostra salita. Ci vogliono oltre trecento scalini, un po’ di fatica e tanto fiato per guadagnarci il vero spettacolo! Infatti raggiunta la giusta altezza si può uscire sulla prima terrazza, quella settentrionale, proprio alla base della Cupola e da lì la si può percorrere tutta fino ad arrivare in facciata vedendo di fronte a noi San Marco, Palazzo Medici, San Lorenzo e la cupola della Cappella dei Principi incorniciati dalle colline alle loro spalle. Arrivati in facciata, da un piccolo e stretto passaggio a fianco del rosone centrale, è possibile rientrare all’interno e un nuovo spettacolo si palesa ai nostri occhi: il pavimento della Cattedrale! Un pavimento meraviglioso per la cui realizzazione c’è voluto quasi un secolo e che ancora oggi lascia a bocca aperta, soprattutto se visto dall’alto, perché è da lassù che si possono veramente apprezzare i giochi prospettici e illusionistici creati da queste combinazioni geometriche di marmi policromi. Ancora stupiti dall’inedita vista, siamo passati nuovamente all’esterno sempre attraverso uno stretto passaggio dalla parte opposta del rosone percorrendo la terrazza meridionale.
Inizialmente sembra di poter toccare il Campanile di Giotto che svetta proprio a fianco della chiesa, poi il nostro sguardo viene catturato dal panorama fiorentino e da tutti i principali monumenti che rendono il profilo di questa città così unico e affascinante: Palazzo Vecchio, gli Uffizi, le torri del Bargello e della Badia Fiorentina fino a Santa Croce. Ma ancora non è finita, perché prima di rientrare per iniziare la discesa, di fronte a noi si staglia la regina di Firenze: sua maestà la Cupola del Brunelleschi, vero e proprio capolavoro di ingegneria moderna. Infatti con questo lavoro Brunelleschi superò ogni aspettativa, riuscendo a superare tutti quegli ostacoli che per 50 anni avevano impedito di dotare la chiesa di una degna copertura. Infatti non si sapeva né come tirare sù una cupola così grande evitando che crollasse su sé stessa durante la costruzione, né come lavorare a quell’altezza in sicurezza.
Brunelleschi nel 1420 risolse brillantemente tutte le problematiche tanto che a 600 anni di distanza la cupola è ancora qui in tutto il suo splendore. Ed essendo stata la prima cupola dell’età moderna ad esser costruita, è chiaro che venne utilizzata come modello da tutti gli architetti che negli anni successivi si trovarono nella stessa situazione, compreso Michelangelo quando oltre un secolo dopo verrà chiamato a realizzare la cupola di San Pietro. Michelangelo non potè fare a meno di prendere ispirazione dalla cupola fiorentina, e prima di lasciare la città per andare in contro al nuovo incarico, guardò la cupola del Brunelleschi e disse: “Oggi vado a Roma a fare la tu’ sorella, di te più grande ma non più bella!”
Vi consigliamo di provare almeno una volta una passeggiata nel centro di Firenze accompagnati dalle guide di ArteMide, che attraverso storie appassionate e coinvolgenti come questa, vi faranno trascorrere alcune ore nella bellezza. Provare per credere!