Baratti e Populonia

Situata nel comprensorio comunale di Piombino, nella vasta area del golfo di Baratti, il suggestivo borgo di Populonia (l’etrusca Popluna) è uno degli insediamenti dell’uomo più antichi di tutta la Toscana. In questo tratto di terra si possono trovare numerose necropoli, dalle quali sono riaffiorati una quantità incredibile di reperti. Questa concentrazione di materiali storici ci fa capire quanto importante fosse questo centro al tempo degli etruschi e la spiegazione è chiara: il fatto che questa fosse l’unica città tra le maggiori, ad essere a diretto contatto con il mare. Cosa che permetteva flussi commerciali tra le isole dell’arcipelago e l’entroterra. Ma oltre al commercio qui si sviluppò un’intensa attività “industriale”, grazie ai numerosi forni fusori che erano stati installati nelle vicinanze e che servivano a trattare i minerali estratti sia nella zona di Campiglia Marittima sia nel territorio elbano. Ecco perché il parco archeologico e naturalistico di Baratti-Populonia è occupato da un gran numero di tombe monumentali a tumulo e ad edicola, le più antiche databili fino al IX secolo a.C.

Il nucleo urbano della città si componeva di due agglomerati: l’Acropoli, alta sul poggio dove ora sorge il castello e l’area industriale e portuale adagiata nel golfo di Baratti.

Il Borgo di Populonia

Il borgo di Populonia è un complesso fortificato sorto intorno a due elementi principali: la torre e il recinto difensivo che la circonda.

La torre, costruita probabilmente intorno alla metà del XII secolo dalla Repubblica di Pisa, faceva parte del sistema difensivo costiero che proteggeva il territorio pisano compreso fra Bocca d’Arno e Castiglione della Pescaia.

Il recinto difensivo fu realizzato agli inizi del XV secolo, probabilmente durante la signoria di Jacopo II Appiani, come baluardo difensivo lungo il confine settentrionale del nascente Stato di Piombino. Questo lo dimostra lo stemma di famiglia sopra la porta di accesso al paese, opera dello scultore fiorentino Andrea Guardi, raffigurante il drago alato, l’elmo cavalleresco e nastri allegorici.

La politica degli Appiani prevedeva infatti il ripopolamento di questa zona del promontorio e un capillare controllo del territorio esposto alle frequenti scorrerie e alle incursioni dei pirati, prima Saraceni e poi Turchi.

Per incentivare la popolazione a trasferirsi a Populonia, nel corso del XV secolo gli Appiani dotarono il borgo di mura difensive (il cui perimetro corrisponde a circa 460 m), realizzando così il castello vero e proprio, che occupava una superficie di poco superiore all’ettaro. Nel basso medioevo era un fenomeno comune che le signorie locali per ripopolare i territori del contado costruissero borghi fortificati, detti terre nuove.

L’attuale Populonia presenta infatti, l’impianto urbanistico tipico delle nuove fondazioni, con assi viari ortogonali che delimitano blocchi edificabili delle medesime dimensioni posti a intervalli regolari.

Nelle murature della rocca si riconoscono conci squadrati di pietra panchina (calcarenite locale) provenienti da edifici più antichi smontati per riutilizzarne il materiale edilizio. Ricerche archeologiche hanno dimostrato che la maggior parte dei blocchi e delle lastre reimpiegati nel recinto provengono dai templi romani dell’Acropoli. E’ probabile inoltre che in epoche successive per risistemare il muro del recinto siano stati utilizzati blocchi di pietra provenienti da edifici etruschi demoliti a Baratti. 

Le vicende storiche del castello seguirono quelle dello Stato di Piombino. Al governo degli Appiani (1399-1628) fece seguito il Principato dei Ludovisi (1634-1702) e dei Boncompagni-Ludovisi (fino al 1801). Dopodiché si arrivò al Principato di Elisa Bonaparte Baciocchi (1803-1814), sorella di Napoleone, fino all’annessione al Granducato di Toscana, sancita con il congresso di Vienna nel 1815.

Nel XVII secolo la tenuta latifondisti di Populonia divenne proprietà della famiglia Desideri, originaria di Volterra. Il conte Giovanni Desideri (1800-1879) esperto in scienze agrarie e appassionato di antichità, introdusse la coltura del mais e finanziò i primi scavi archeologici a Populonia. Durante i suoi soggiorni egli risiedeva nella villa padronale lungo la via principale del borgo, dove ospitò personaggi illustri, tra i quali Heinrich Schliemann, scopritore di Troia.

Oggi Populonia rappresenta una tappa importante durante un viaggio in questa parte di Toscana. Non solo il mare, bellissimo, attrae turisti da ogni dove; anche la storia e la cultura fanno di Populonia, e del golfo di Baratti, una bellezza unica.