La descrizione della nostra visita a Barga, nel cuore della Toscana, tra colori, sapori e cultura.
La storia
Tra i primi documenti che si conoscono riguardo la cittadina di Barga, troviamo quelli conservati nell’archivio vescovile di Lucca, risalenti al X secolo, che testimoniano la cessione di beni ecclesiastici del territorio alla famiglia dei Rolandinghi. Con il decadere del feudalesimo, i centri vicini a Barga passarono sotto il controllo di questa o ne furono inglobati letteralmente, tanto che lentamente cominciò a formarsi quell’entità politica che da allora si chiamò Territorio di Barga, che doveva avere una storia del tutto autonoma rispetto a quella della Garfagnana.
La comunità era difesa da vari forti, costruiti strategicamente sia in direzione del territorio lucchese che di quello estense. Con il tramontare della potenza economica e politica di Lucca, nel 1341 Barga entrò a far parte del comune di Firenze, alla quale restò sempre fedele, atteggiamento che donò alla cittadina numerosi privilegi d’autonomia economica, che ne fecero con il tempo un vivace centro di scambi commerciali con il resto della Toscana e parte dell’Italia.

Con il tempo così crebbe la differenza, culturale e linguistica oltre che economica, con la restante popolazione della Garfagnana.
Nella storia più recente, precisamente durante la seconda guerra mondiale, la comunità di Barga ha vissuto mesi di devastazioni e angosce del fronte, causate dalla linea gotica che divise il suo territorio tra tedeschi ed alleati. Nel 1945, Barga era ridotta ad un cumulo di macerie, ma da questa situazione seppe risollevarsi ben presto, grazie all’operosità dei suoi abitanti.
Monumenti e palazzi da vedere
Barga merita una sosta di almeno un’intera giornata perché le cose da vedere si trovano ad ogni angolo, tra monumenti, edifici storici, scorci e paesaggi incantevoli.
Prendendo come esempio alcune costruzioni, si può trovare il seicentesco Palazzo Bertacchi, edificato su un’antica torre, dimora dei granduchi durante i loro soggiorni barghigiani. Il Palazzo Pieracchi, nel cui cortile è incastonato un pozzo del XII secolo, Palazzo Borghesano, appartenuto a famiglie di imprenditori tra cui Bolognino, che nel 1342 trapiantò a Bologna l’arte della seta. Ma ancora il cinquecentesco Palazzo Nardi, Palazzo Pancrazi, il gotico Palazzo Tallinucci, con la facciata in pietra serena, e così via. Anche di luoghi religiosi è presente un’abbondanza di esempi, la cui punta di diamante è sicuramente il Duomo, che sorge nella sua imponenza in cima al bastione, a cui si accede da una scalinata e da cui si gode un panorama davvero splendido. Secondo la tradizione, esso sorse prima del Mille, come chiesa dedicata a San Jacopo, ma la costruzione fu ampliata nel corso dei secoli.
Luoghi
Barga è una cittadina ricca di sorprese e di storie da scoprire.
Sul lato sinistro del Duomo, per esempio, si può trovare il vasto prato dell’Arringo, che rievoca la vita comunale antecedente il dominio fiorentino, in cui si sviluppava la vita decisionale e politica cittadina. Nel XIII secolo vi fu costruito il Palazzo Pretorio, sede dei commissari e podestà fiorentini, come si può vedere dai numerosi stemmi che ne riportano i nomi sotto la loggia, e che oggi ospita il Museo Civico della cittadina. Dal lato opposto del Duomo si apre il prato degli Avelli, in passato luogo di sepoltura.
Passeggiando si può immaginare Piazza Garibaldi come luogo di incontro di quanti scendevano dai monti vicini ad offrire i prodotti dei boschi ai contadini, i quali barattavano da parte loro uova, pollame e verdura. Ma anche la loggia cinquecentesca di piazza del Mercato, che per Barga significava luogo di incontro, dibattiti, scambi. Infine, il famoso Teatro dei Differenti, sede storica dell’anima culturale della città.
La casa del poeta
Nel 1902 Giovanni Pascoli, comprò la settecentesca Villa della Bicocca a Castelvecchio, nei pressi di Barga. La dimora aveva un giardino, un orto, un vigneto, una limonata e un’arnia per le api. Nella piazzetta d’ingresso si trova la cappella dove riposano il poeta e la sorella Maria. L’archivio che la casa museo contiene è ingentissimo, ed è custodito dalla Fondazione Giovanni Pascoli; un eccezionale deposito documentario che costituisce una fonte per chiunque voglia ricostruire e comprendere le ragioni, personali e biografiche ma anche intellettuali e relazionali, della vicenda umana ed artistica del poeta.