Carmignano

Carmignano è un piccolo comune situato in posizione strategica sulle colline della provincia di Prato. Da qui infatti è possibile raggiungere Firenze, Pistoia o i territori dell’Empolese in poco tempo e da qui, la vista sulla piana nelle giornate di sole è incredibile. 

Questo territorio era già abitato nel VII secolo a.C., come dimostra l’abbondanza delle necropoli etrusche rinvenute tra Comeana e Poggio alla Malva, ed ha continuato ad essere vissuto in epoca romana e nel corso dei secoli. Prime notizie scritte del territorio di Carmignano, nel corso dell’alto medioevo si hanno nel 998, grazie a un diploma di Ottone III che indica le pievi di Carmignano e Artimino come facenti parte della Diocesi di Pistoia.

Uno degli edifici simbolo di Carmignano è la Rocca (o castello), che domina dall’alto di un colle tutta la piana di Pistoia, Prato e Firenze. Questa posizione privilegiata è uno dei motivi per cui questo piccolo borgo sin dall’inizio è stato oggetto di contesa tra i vari Signori e milizie toscane.

A San Giusto e Artimino sono presenti due chiese la cui costruzione si fa risalire al X-XII secolo, e le mura, la rocca e il castello della stessa Artimino e Carmignano mostrano quale fosse la loro vitalità nel corso del Medioevo. Sempre ad Artimino è presente uno dei simboli del territorio e di tutta la provincia, la Villa medicea La Ferdinanda, che mostra quanto il territorio mantenesse il suo “appeal” in epoca rinascimentale.

Intorno alla zona dove sorge la villa medicea di Artimino, un tempo esisteva un insediamento etrusco davvero consistente: nella zona di Comeana, si trovano il tumulo di Montefortini e la tomba di Boschetti, sul crinale del Montalbano il Santuario di Pietramarina e ad Artimino la necropoli di Prato Rosello. Lo stesso Cicerone in una lettera ad Attico scrive come Silla avesse messo sullo stesso piano la zona di Artimino e del volterrano. D’altronde proprio nel territorio carmignanese passava una grande strada etrusco-romana che dalla Toscana meridionale saliva verso nord.

E Carmignano, così come Artimino rappresentava il primo avamposto pistoiese. Questo era di fondamentale importanza per Firenze, la quale voleva allargare il suo dominio nella parte orientale della città. E ciò successe nel 1228 quando questa mosse guerra contro la piccola -ma crescente cittadina- dell’attuale provincia pratese. Nel corso degli anni Carmignano passò in mano pistoiese, poi di nuovo fiorentina, fino al trattato di pace del 18 Agosto 1343, che prevedeva “che il comune e gli uomini di Carmignano debbano far pace e guerra contro quelle comunità e persone con le quali e contro le quali la farà il comune di Firenze”, ma sottolineando il fatto che i prepotenti magistrati di Firenze dovessero ricordare di “correggere l’antico errore di volerci vostri sudditi con la prepotenza, ma vogliate riceverci come figli fedeli, non per coercizione, ma per nostra libera volontà”.

Firenze ha amato da sempre queste colline, ne è prova la numerosa serie di ville medicee costruite nella zona: dalla Villa di Poggio a Caiano con il parco delle Cascine voluto da Lorenzo il Magnifico, a quella di Cerreto Guidi fino alla sontuosa villa di Artimino voluta da Ferdinando, che da giugno 2013 è entrata a far parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Se Cosimo I aveva acquistato queste terre per crearne una enorme riserva di caccia (al cui interno si potevano trovare dagli orsi ai cinghiali ai daini), Ferdinando commissionò a Bernardo Buontalenti il progetto della villa, che fu realizzata in un solo anno. Villa la Ferdinanda, costituita di 56 stanze, è anche detta villa dei cento camini, perché in ogni stanza se ne trova uno ed ognuno di questi ha un comignolo sul tetto. Ognuno diverso dall’altro.

Ma se nella vostra permanenza a Carmignano pensate di trovare “soltanto” tanta storia vi sbagliate. Tutto il territorio si presenta come un contenitore incredibile di vera e propria toscanità: i panorami su Firenze, Prato e Pistoia che da qui si possono ammirare, l’arte che grazie ad alcune eccellenze -prima fra tutte la Visitazione del Pontormo che è possibile ammirare nella Chiesa di San Michele– non ha nulla da invidiare ad altri borghi della nostra regione, e soprattutto l’enogastronomia e i prodotti tipici: Carmignano infatti è celebre per alcune prelibatezze, come i fichi secchi, l’olio e il vino.

Arrivando in queste zone si ha subito l’impressione che l’ideale mediceo di unire l’utile al bello è pienamente realizzato ancora oggi. Colline con filari interminabili di vigneti e olivi per produrre prodotti genuini e tipici, casolari che rimandano a tempi lontani immersi tra le colline in cui si produce il Carmignano Docg (che insieme alle altre tre zone incluse nel bando mediceo del 1716 rappresenta la più antica Denominazione di Origine Controllata del mondo) e il Vin Santo amati in tutto il mondo.