Cecina

Cecina, la cittadina in provincia di Livorno famosa per la sua vocazione turistica durante il periodo estivo, ha una storica antica che arriva fino agli Etruschi.

Si ha notizia infatti di veri e propri insediamenti abitativi durante l’epoca etrusca nelle zone intorno all’attuale comune di Cecina, testimoniate ad esempio dalla Necropoli rinvenuta sull’altura di Collemezzano. Con il declino di questa civiltà, il territorio passò sotto la dominazione romana ed è proprio risalente a questo periodo la villa fatta costruire sulla riva sinistra del fiume Cecina dal Console Albino Cecina, i cui resti si possono ancora oggi vedere nell’attuale San Vincenzino. Dal IV secolo però ha inizio la lenta decadenza della Maremma, che si fa ancora più pesante sotto il dominio dei Goti prima (intorno al 411 d.C.) e dei Longobardi dopo.

Il Castrum Cecinae risulta menzionato in documenti del 721 e del 990, quando costituisce un feudo dei Della Gherardesca, i quali più volte si trovarono in contrasto con il potere ecclesiastico del Vescovo di Pisa che qui esercitava la propria influenza; contrasti talmente acuti da portare le due fazioni a rivolgersi all’imperatore, il quale divise il territorio in sei parti: cinque di pertinenza del Vescovo e una dei Della Gherardesca. 

Con il tempo però, l’area tornò ad essere quasi completamente abbandonata, ed i continui straripamenti del fiume Cecina determinarono l’impaludamento delle terre, che diventarono selvatiche e malariche. Per vedere una rinascita dei territori intorno Cecina dobbiamo arrivare al 1406, quando, in seguito alla caduta di Pisa tutta l’area passò sotto il controllo di Firenze. I Medici fecero costruire una fitta rete di torri e fortezze costiere e progettarono una vasta opera di risanamento e di ripopolamento, che portò alla fioritura economico demografica di tutta l’area, prima del nuovo declino dovuto alla peste del 1631.

Dal 1833, con il Granduca Leopoldo II le opere di bonifica, soprattutto dei territori di Vada, Cecina e Bibbona, si fecero veramente interessanti: 2500 ettari di suolo resi coltivabili, il prosciugamento delle aree paludose, la costruzione di 82 case coloniche, e così via, fino ad arrivare al 1852, anno in cui terminò la costruzione del Duomo dei Santi Giuseppe e Leopoldo.

Una cifra che può rendere l’idea dello sviluppo di Cecina in questi anni è data dal numero di abitanti: se nel 1833 erano 156, nel 1844 erano già saliti a 1527. Nel 1881 la sede del capoluogo di comune fu spostata da Bibbona a Cecina e nel 1925 questa entrò a far parte della Provincia di Livorno.

Oggi Cecina, così come tutte le altre cittadine del litorale toscano, rappresenta una meta turistica ambita sia per gli stessi toscani che per chi viene da fuori regione.