Una visita all’incantevole borgo di Monteriggioni, un luogo in cui è facile perdersi nella storia e nella bellezza dell’immaginario toscano. Tutto a due passi da Siena.
Già nell’VIII secolo a.C. si hanno testimonianze di insediamenti etruschi nelle vicinanze dell’attuale territorio di Monteriggioni, grazie ai numerosi ritrovamenti di reperti della Necropoli del Casone. Del resto, così come altri centri valdelsani come Casole o Colle, Monteriggioni rientrava in quella parte di territorio facente parte dell’”Ager Volaterranus”, vale a dire nei territori che tra fine del IV e i primi decenni del I sec. a.C. costituivano il principale centro urbano dell’Etruria Settentrionale.

Se durante questo periodo tutto il territorio fu caratterizzato da una forte espansione economica e demografica, dal I sec. d.C. il processo si convertì, lasciando spazio alla decadenza e ad un tracollo economico e demografico derivato dalla crisi di Volterra, coinvolta da guerre civili.
Nell’alto medioevo, con il concludersi della dominazione longobarda la situazione cominciò a cambiare anche grazie al nuovo sviluppo della rete viaria, la Via Francigena, utilizzata in alternativa alle vecchie consolari romane divenute impraticabili. Lungo questa via cominciarono a fiorire nuovi centri e a ripopolarsi vecchi abitati rimasti per lungo tempo quasi dimenticati. Nel territorio di Monteriggioni, alcune strutture che rimandano a questo periodo e arrivate fino a noi sono la Pieve di San Giovanni Battista a Castello e Badia a Isola, quest’ultima fondata nel 1001 dai nobili di Staggia e collocata lungo una tappa della via Francigena.
Nel corso del duecento i senesi fortificarono con grandi mura l’abitato di Monteriggioni, circondandolo completamente; il borgo divenne quindi un vero e proprio baluardo di frontiera, a protezione della Repubblica Senese in direzione Firenze e con funzioni prettamente militari che crebbero nel corso degli anni e che resistettero sempre agli attacchi dei nemici. Già all’inizio del trecento Monteriggioni era divenuto un importante castello retto da vicari cittadini e organizzato secondo propri statuti. Dalle mura, ricordate anche da Dante, sporgono quattordici torri quadrangolari che creano un camminamento di ronda completo e circondato all’esterno dai “carbonai”, cioè fossati pieni di carbone e legna che venivano incendiati per respingere gli assalti, poiché era impossibile riempire d’acqua fossati posti in vetta ad una collina. A dividere le mura si trovano due porte, una rivolta a Firenze e l’altra sul lato Senese e all’interno del borgo oltre ad alcune abitazioni e localini che accolgono i numerosissimi visitatori nel corso delle stagioni turistiche, si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta, realizzata parallelamente alla costruzione di Monteriggioni in stile romanico e gotico a unica navata rettangolare, elevata a Pieve nel corso del trecento.

Oggigiorno Monteriggioni è nota nel mondo per la sua atmosfera che rievoca quel periodo così affascinante e misterioso quale è il medioevo; soprattutto tra i più giovani e in generale tra tutti gli appassionati di videogame (stiamo parlando della saga di Ezio Auditore in Assassin’s Creed II), questo borgo è divenuto popolarissimo.
Raggiungere Monteriggioni è semplicissimo: lungo la superstrada Firenze-Siena, alcuni chilometri prima della città del Palio si trova l’uscita Monteriggioni.