Ponte Vecchio

E’ uno dei simboli di Firenze e dell’immaginario della bellezza Toscana, famoso nel mondo per il suo fascino inimitabile. Cari lettrici e lettori, ecco a voi Ponte Vecchio

Chi ha avuto modo di trascorrere anche un’ora a Firenze durante un viaggio, non può avere perso una visita lungo Ponte Vecchio. Un luogo che ha costruito nei secoli un senso di fascino e di mistero, tanto da divenire uno dei simboli riconoscibili della città di Firenze e del dolce vivere italiano. Pochi però ne conoscono la storia.  

Lo abbiamo visitato per raccontarvelo, in mezzo alle migliaia di turisti che ogni giorno lo affollano per una foto ricordo.

Ponte Vecchio si trova nel punto più stretto dell’Arno, costruito probabilmente su precedenti edificazioni di epoca romana poste poco più a monte e ripetutamente vittima di crolli in conseguenza delle piene del fiume. Una delle più violente, quella del 1333, lo distrusse completamente ed alcuni anni dopo fu ricostruito da Taddeo Gaddi (secondo il Vasari) con una struttura finalmente solida, a tre valichi, che lo porta ai giorni nostri.

In seguito il ponte fu destinato ai Beccai, vale a dire i macellai, che qui riunirono i loro negozi poiché la corrente sottostante dell’Arno poteva risolvere il problema dell’eliminazione dei resti e degli odori maleodoranti delle carni che fino ad allora erano lasciati lungo le vie della città.

Le edificazioni che oggi vediamo sporgere dalla lineare architettura del ponte, puntellate con pali di legno, derivavano proprio dall’esigenza dei proprietari di fare più spazio per i propri negozi.

Nel 1565 il Vasari costruì per Cosimo I il celebre Corridoio Vasariano, che permise di collegare Palazzo Vecchio, cioè il centro della vita amministrativa, con Palazzo Pitti, dimora privata dei Medici. Il corridoio nel suo tragitto attraversa il Ponte passando proprio sopra le botteghe.

Solo a partire dal XVI secolo la destinazione d’uso dei negozi fu affidata da Ferdinando I a orafi e gioiellieri.