San Baronto

Percorrendo la Statale Provinciale 9, che dal versante pistoiese di Cantagrillo e Casalguidi procede verso Lamporecchio, si giunge alla località di San Baronto. Questa piccola frazione, che rappresenta quasi una sosta obbligata per tutti i ciclisti toscani (e non solo!) che amano questo percorso, è posta sul crinale del Montalbano che divide la Valdinievole inferiore dalla piana di Pistoia. Secondo quanto ci riporta la tradizione il luogo prende il nome dal monaco francese Baronto che tornava da un pellegrinaggio da Roma e che qui decise di insediarsi fino alla fine dei suoi giorni. Insieme con altri cinque compagni condusse una vita eremitica, dedita alla preghiera e all’accoglienza dei pellegrini. Nei primi anni del Mille i pistoiesi fecero costruire una chiesa dove furono conservate le spoglie del monaco e dei suoi compagni.


In seguito alla consacrazione dell’edificio religioso voluta dal Vescovo di Pistoia Restaldo nel 1018, la gestione fu affidata a una comunità monastica animata dalla regola benedettina. Secondo la tradizione, nell’abside dovrebbe essere conservato il sepolcro di San Baronto. Interessante e significativa è la cripta della chiesa realizzata con materiali antichi di riuso e rimasta indenne dai bombardamenti della seconda guerra mondiale che distrussero quasi totalmente la chiesa, restaurata dopo la fine del conflitto.
Abbiamo percorso queste strade, incontrando appassionati di bicicletta ma anche camminatori e famiglie. Un luogo che vi consigliamo di visitare, soprattutto in primavera o estate, perché da qui la vista (soprattutto al tramonto) riempie di bellezza e pace.